Stampa Fine Art - Milano

Sin dalla nascita la fotografia nasce per essere riprodotta sotto forma di stampa – la stampa di alta qualità porta in sè grandissimi vantaggi: per prima cosa la percezione di preziosità e di valore intrinseco (dato dal supporto, dal fatto che è almeno potenzialmente disponibile al tatto) e la possibilità di generare incontri fisici: un portfolio di fotografie stampate quasi mai viene “inviato”, di solito ci si incontra, lo si sfoglia insieme, lo si vive insieme; ancor più una mostra, che diventa addirittura un elemento di aggregazione sociale.

Nell’era digitale, la stampa non perde il suo valore, guadagna un suo ruolo che non è più “obbligato”, ma è di scelta; vogliamo dire che non si stampa più per dovere (un negativo non stampato è praticamente un semilavorato, non un’opera definitiva e fruibile), ma per una scelta che ha delle motivazioni: il file digitale può essere visualizzato a monitor, inviato via mail, pubblicato su un sito… se si stampa ci deve essere un motivo importante, e quindi automaticamente una fotografia stampata impone una maggiore attenzione, una decodifica che non può e non deve essere banale.

Nel nostro caso la struttura è organizzata proprio come un atelier, si programma un appuntamento per discutere, valutare, scegliere la soluzione migliore, individuare alternative. Il rapporto di collaborazione non nasce per caso, ma si costruisce scoprendo le esigenze attraverso il dialogo diretto e il risultato non è un rapporto di vendita di un prodotto (la stampa, alla fine, un prodotto lo è), ma attraverso un percorso da fare insieme. Bello vero? Pensiamo a un fotografo artista che sta preparando una mostra, ma anche al professionista che vuole far stampare alcuni lavori al fine di presentarli a un cliente con altissima qualità.

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Il modo per raggiungere nella pratica quelle sensazioni che magari sono nella mente di chi ha creato le immagini, non può essere banale, non può vivere di quelle certezze assolute che forse i tecnici ancora sperano di poter individuare. I processi di calibrazione, i profili, la gestione del colore sono il punto di partenza (obbligato, indispensabile), non certo quello di arrivo, perché quello che davvero fa la differenza è il dettaglio e l’interpretazione, la materializzazione della follia e dell’istinto creativo.

L’esperienza di Antonino proviene dalla ripresa, ha iniziato come fotografo, vivendo la professione non solo in Italia specialmente quando ha allargato il suo interesse verso l’arte, maturando quella sensibilità e competenza che poi ha trasferito in questa attività di stampa Fine Art. Pur ancora innamorato della pellicola (ma quella grande formato, 10×12 cm, forse ancora l’ultima in grado di regalare emozioni e sfumature non del tutto raggiunte dal digitale) è un convinto e accanito difensore della stampa digitale, e ha spinto con tutto l’impegno verso le soluzioni totalmente digitali, quindi stampa inkjet, supporti di ogni genere, sempre con standard di qualità per durata in ambito artistico e professionale di alto livello.

L’offerta è molto varia, e spazia appunto dai supporti certificati ad altri supporti, persino baritati, che possono offrire agli artisti la soluzione più efficace non solo dal punto di vista della resa, ma anche da quella delle “emozioni aggiuntive”, dalle sensazioni, siano esse palpabili o impalpabili.